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Stradanze nasce e balla a Lanciano: è un gruppo di appassionati di balli popolari (pizziche, tammurriate, tarantelle e saltarelli) e uno spazio translocale dove creare e condividere momenti di incontro, formazione e ricerca per riscoprire e promuovere sul territorio l’energia, i ritmi e l’allegria della musica popolare e del ricchissimo patrimonio dei balli tradizionali del Centro e del Sud.

Balliamo per il nostro piacere e per quello di chi è con noi, perchè crediamo che le vie della danza abbiano un cuore pulsante!

Per rendere concrete curiosità e passione, Stradanze si propone di favorire la conservazione delle tradizioni popolari e la diffusione della loro conoscenza, partecipando alle feste popolari più rappresentative, organizzando eventi, stage e concerti, e nuove opportunità di incontro e ascolto di anziani e giovani suonatori e ballatori, “portatori sani” delle diverse tradizioni musicali e coreutiche regionali del Sud, di culture e civiltà antiche ma ancora vive e in costante trasformazione.

per info: anconitano@negrisud.it

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Le premesse non erano buone ma con un po di voglia di fare qualcosa anche a Lanciano è possibile ritrovarsi casualmente a festeggiare un Carnevale ormai passato di moda (meglio Halloween?…)

Foto di Roberto Crognale

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Un giro per il centro storico di Lanciano in compagnia di 66034 in cerca di neve da fotografare

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Al Circolo Pecora Nera di Lanciano iniziano ad affacciarsi gruppi con belle esperienze musicali sulle spalle come ad esempio i Growlin’ love & pain
che nel loro curriculum hanno il Big Mama (Roma).

I Growlin con il loro rock blues ci regalano una serata passata all’insegna della buona musica e del buon groove accompagnata da una splendida voce che ci ricorda John Mayer.

Il 15 febbraio torneranno in scena presso il Cafè Koster in Olanda.

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Pescara 1 febbraio 09

Al Mono Spazio Bar sono di scena gli Zu, il trio capitolino che è sempre più il fiore all’occhiello di una musica che lavora sottotraccia e che ha ricevuto il plauso su tutti i palcoscenici più prestigiosi del mondo. Buon ultimo l’ATP Festival organizzato quest’anno da Melvins e Mike Patton a Minehead.

Presentano il loro nuovo album, Carboniferous. Ti sorprendono dal vivo perché propongono un lavoro del quale senti il travaglio, il sudore nella gestazione, la furia, la rabbia musicale. E’ come se fosse stato forgiato nel cuore della montagna perché ogni pezzo è lava che trabocca direttamente dalla fucina di Efesto.

Per un ora ed un quarto all’incirca svaniscono le obsolete categorie di sezione ritmica e di melodia più armonia, loro sanno fare tutto, e lo sanno fare molto bene.
Il prodotto è un muro del suono di quelli come non se ne fanno più. Quando usciamo dal locale è come se un treno merci avesse allegramente transitato sul nostro petto, ma non fa male per niente…

di Paolo Marchegiani
foto di Gianluca Scerni

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